E perché meno ammiri la parola,

guarda il calor del sol che si fa vino,

giunto a l’omor che de vite cola.

Dante Alighieri – Divina Commedia – Purgatorio, Canto XXV

La Valpolicella si trova in provincia di Verona, a nord rispetto alla città di Giulietta e Romeo e a est rispetto al Lago di Garda.

La Valpolicella è una zona agricola caratterizzata da dolci colline ricoperte prevalentemente da vigneti, ma vi si trovano anche ulivi e alberi da frutto come i ciliegi; qui si trovano anche antichi borghi, ville storiche, cascine e case rurali in pietra.

Tra le colline della Valpolicella, un po’ ovunque, si trovano piccoli corsi d’acqua, chiamati proni, che dalle colline scendono a valle verso Verona; questa abbondanza di acqua ha consentito lo sviluppo della agricoltura e della coltivazione delle viti sin dall’antichità.

Per molti viaggiatori Valpolicella significa soprattutto grandi vini come l’Amarone, il Valpolicella e il Recioto e si recano in questa zona quasi esclusivamente per visitare le cantine, degustare i vini che queste producono e per comprare vini eccellenti; ma la Valpolicella meriterebbe di essere esplorata più a fondo.

Noi siamo partiti proprio con l’idea di fare qualche degustazione in qualche cantina e acquistare qualche buona bottiglia di vino, ma una volta arrivati in Valpolicella ci siamo trovati in un luogo meraviglioso sia dal punto di vista paesaggistico sia culturale e quindi abbiamo deciso di prenderci un po’ più di tempo per scoprire i suoi tesori.

Ovviamente le vigne e le cantine della Valpolicella, con i loro vini, sono comunque l’attrazione principale ed è impensabile non partecipare a qualche degustazione.

Il nostro itinerario di viaggio in Valpolicella Classica

Noi abbiamo deciso di trascorrere un weekend in Valpolicella per conoscere meglio i suoi splendidi vini ma anche per vivere il territorio, i suoi paesaggi, le chiese antiche, le ville storiche e la vita che scorre tranquilla.

Abbiamo deciso di concentrare la nostra visita alla Valpolicella Classica poiché eravamo interessati alle sue cantine; la Valpolicella Classica è costituita dai territori di cinque comuni:

  • Sant’Ambrogio di Valpolicella
  • San Pietro in Cariano
  • Fumane
  • Marano di Valpolicella
  • Negrar di Valpolicella

Visita a Sant’Ambrogio di Valpolicella

Il territorio di Sant’Ambrogio di Valpolicella può essere considerato l’ingresso naturale al territorio della Valpolicella Classica.

Sant’Ambrogio di Valpolicella è un territorio ricco di contrasti: le colline ricoperte di vigneti, le cave di marmo, che viene esportato ovunque nel mondo, il Monte Pastello, che si trova nell’area settentrionale, e il Fiume Adige, le chiese secolari, i piccoli borghi, i percorsi naturalistici, le ville venete e, ovviamente, le rinomate cantine.

Qui sono stati ritrovati reperti che risalgono all’epoca romana, in quel periodo infatti queste terre e il loro vino erano già noti e molto apprezzati a Roma.

Nel comune di Sant’Ambrogio di Valpolicella si trova la località San Giorgio di Valpolicella o San Giorgio Ingannapoltron; questo è uno dei luoghi più affascinanti, non solo della Valpolicella, ma dell’intera regione Veneto.

Questo piccolo borgo è appollaiato su una collina e circondato da oliveti e vigneti, da qui si gode di un panorama spettacolare, in particolare dal belvedere che si trova nella piazza centrale; qui la vista spazia dal centro storico di Verona, alle vallate e alle vigne della Valpolicella, al Lago di Garda ed è possibile anche avvistare il profilo dei rilievi dell’Appennino Tosco-Emiliano.

Poco lontano dalla terrazza e dalla piazza centrale si erge la bianca torre campanaria a base quadrata che appartiene al Complesso della Pieve di San Giorgio, che risale al 712 e che venne edificato sulle rovine di un tempio pagano appartenuto agli Arusnati, gli antichi abitanti del veronese; è possibile scorgere alcuni resti del tempio pagano nel basamento di alcune colonne e dall’orientamento della facciata verso est.

La Pieve di San Giorgio, costruita in pietra calcarea bianca, ha mantenuto nel corso dei secoli un aspetto austero e arcaico, tipico dell’arte romanica e non è stata modificata come invece è successo ad altre chiese del veronese.

L’interno della chiesa è suddiviso in tre navate e presenta alcuni affreschi del XI e XIV secolo; merita una visita il ciborio longobardo realizzato durante il regno di Liutprando, un baldacchino di pietra finemente cesellato con nodi celtici e figure di animali e piante, tra queste sono riconoscibili i tralci di vite.

Su lato orientale della chiesa si trova il chiostro che presenta tre lati colonnati originali, mentre il quarto lato è stato sostituito in epoca più recente da una cancellata; al centro del chiostro si trova un pozzo in pietra.

Il borgo di San Giorgio di Valpolicella è stato iscritto, nel 2015, nella lista dei Borghi più belli d’Italia.

A Sant’Ambrogio di Valpolicella abbiamo visitato due cantine e abbiamo partecipato alla degustazione dei loro vini:

Visita a San Pietro in Cariano in Valpolicella

San Pietro in Cariano in Valpolicella è un luogo ricco di storia, le tracce più antiche della presenza dell’uomo in questo luogo risalgono al Neolitico, fu anche la dimora degli Arusnati e, successivamente, nel II secolo a.C., qui giunsero i Romani, a testimonianza di ciò il territorio del comune ricco di reperti di epoca romana, tra cui i resti di alcune ville.

In epoca medievale vennero eretti diversi monumenti che sono giunti fino ai giorni nostri, come la Pieve di San Floriano già nota nel 905 e sorta su un sito di culto pagano, e il Castelrotto che, come si evince dal suo nome andò distrutto.

Durante il periodo veneziano sul territorio di San Pietro in Cariano in Valpolicella vennero edificate molte ville venete, oggi ne sono presenti ancora una quindicina; erano le ville di nobili veronesi che in questo luogo possedevano le aziende agricole, tra queste si trova anche la Villa Serego di Pedemonte, progettata da Andrea Palladio.

Visita a Fumane in Valpolicella

Fumane si trova nel cuore della Valpolicella ed è caratterizzato da una varietà di paesaggi: vigne e alberi di ciliegio sulle colline e boschi sulle montagne.

In questi luoghi sono state trovate tracce della presenza dell’Uomo di Neanderthal e dell’Homo Sapiens: sono stati rinvenuti i resti di una sepoltura del Neolitico e nella Grotta di Fumane o Riparo Solinas, uno dei siti archeologici più importanti in Europa, si possono ammirare una serie di immagini di ocra rossa dipinte sulla pietra.

La Valle di Fumane, conosciuta anche come La Valle dei Progni poiché qui sono presenti molti corsi d’acqua, che in dialetto si chiamano progni, è una meta molto apprezzata dagli amanti della natura, poiché qui si trovano cascate, piccoli laghi, cave e terrazze rocciose; da non perdere il Parco delle Cascate di Molina, il Monte Pastello, il Monte Crocetta e il Pastelletto.

Le zone pianeggianti e collinari sono state adibite all’agricoltura e alla coltivazione dei vigneti, ciliegeti e oliveti; i territori delle zone montuose invece vengono adibiti maggiormente al pascolo.

Per coloro che sono interessati più all’arte e alla cultura, sul territorio di Fumare sono degne di nota alcune ville venete, il Santuario de La Salette, la Chiesa di Santa Maria del Degnano e la Corte di Osan.

Visita a Marano di Valpolicella

La Valle di Marano di Valpolicella è, tra tutte, quella che conserva più intatto il fascino antico della Valpolicella con le sue dolci colline dove prevalgono i vitigni, gli alberi da ciliegio e gli oliveti; non mancano però i terrazzamenti con i muretti a secco, detti marogne, e i frutteti, tra cui prugni, albicocchi e meli.

La presenza dell’uomo in questa zona risale alla preistoria, in particolare il Monte Castelon, grazie alla sua posizione strategica, è stato luogo di insediamento dall’Età del Bronzo fino al Medioevo; sulle pendici di questo rilievo sono stati ritrovati i resti di un tempio romano dedicato a Minerva, mentre sulla sommità del monte si trovano i resti di un castello del 1311.

A Marano è possibile vivere una esperienza adrenalinica, qui infatti si trova il Ponte Tibetano della Valsorda, un ponte di metallo sospeso a 50 metri di altezza; mentre per gli amanti della natura ci sono i Covoli, grotte carsiche raggiungibili percorrendo un itinerario immerso nel verde.

Per gli appassionati di arte è possibile visitare Villa Guantieri in località Valgatara, una villa a portico con loggia e con una torre, e l’antica chiesetta di Santa Maria della Valverde, da dove si gode di uno spettacolare panorama sulle vallate sottostanti.

Visita a Negrar di Valpolicella

Negrar di Valpolicella è il più popoloso dei cinque comuni che costituiscono il territorio della Valpolicella Classica; Negrar deve il suo nome al torrente, o progno in dialetto, Negrar che scorre nella sua valle.

Negrar di Valpolicella, come del resto tutto il territorio della Valpolicella Classica, gode di un clima mite tutto l’anno, quasi mediterraneo, grazie alla vicinanza con il Lago di Garda e i Monti Lessini che costituiscono una barriera naturale; questo favorisce la coltivazione dei vigneti, degli ulivi e degli alberi di ciliegio.

Nel territorio di Negrar della Valpolicella si trovano dolci pendii ricoperti di vigneti e da alberi di ciliegio, mentre nella zona a nord si trovano i Monti Lessini; qui vi è anche una elevata presenza di cantine vitivinicole, la maggior parte delle quali di piccole e medie dimensioni, la produzione dei rinomati vini della Valpolicella costituisce l’attività principale di Negrar di Valpolicella.

A Negrar di Valpolicella si tengono alcune manifestazioni molto importanti, tra queste sono degne di nota la Vetrina dell’Amarone e il Palio del Recioto e dell’Amarone.

Ma Negrar di Valpolicella, oltre alla natura e alla tradizione vinicola, offre molto altro ai propri visitatori; qui si trovano alcune ville storiche, tra cui Villa Rizzardi con il Giardino Pojega e Villa Mosconi Bertani con la sua cantina del XVII secolo, dove si trovano alcune botti che hanno più di 150 anni.

Nel territorio di Negrar di Valpolicella si trovano anche le Cave di Prun, sul fianco di Monte Noroni, da secoli da queste cave venivano estratti materiali da costruzione; sono presenti anche luoghi in cui si estraevano ferro e manganese, oggi questi luoghi sono abbandonati e sono meta di appassionati che possono trovare ametiste, quarzi e altri minerali, mentre nelle Cave di Prun è stato creato un percorso suggestivo di alcuni chilometri tra i tunnel.

Anche se a Negrar di Valpolicella non sono stati effettuati scavi archeologici sistematici, si può desumere che anche in questo territorio i primi insediamenti umani risalgano al Paleolitico; durante la dominazione romana, dal II secolo a.C., vennero edificati diversi edifici e ville patrizie veronesi e anche un acquedotto per portare l’acqua alla città di Verona.

A Negrar di Valpolicella abbiamo visitato la Cantina Fratelli Vogadori, è stata una bella esperienza poiché, oltre a scoprire i vini di loro produzione, Emanuele, uno dei fratelli Vogadori, ci ha raccontato molte informazioni e curiosità riguardanti il lavoro in vigna e in cantina, facendoci scoprire il dietro le quinte del duro lavoro che c’è dietro a una bottiglia di vino.

Informazioni utili per visitare la Valpolicella

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