La Valpolicella si trova in Veneto nella provincia di Verona, non lontano dal Lago di Garda ed è famosa per i suoi vini. Il territorio di questa valle è caratterizzato da morbide colline ricoperte da filari di vigne, antiche dimore, vecchi villaggi rurali e case di corte in pietra e piccoli torrenti e corsi d’acqua.

Nelle colline della Valpolicella nascono alcuni vini prestigiosi, molto conosciuti ed apprezzati sia in Italia sia all’estero: il Valpolicella DOC, il Valpolicella Ripasso DOC, il Recioto della Valpolicella DOGC e l’Amarone della Valpolicella DOGC.

In realtà in Valpolicella non si trovano solamente i suoi famosi vini, questa è anche una terra dove si producono i salumi, come la soppressa veneta, e i formaggi, come il Monte Veronese, e dove si coltiva la frutta, come le ciliegie, le pesche e le pere misso.

Ovviamente i vitigni occupano la maggior parte del territorio coltivato della Valpolicella ed è meraviglioso vedere i filari arrampicati sui dolci pendii della valle con i loro filari verdeggianti.

I vitigni tipici della Valpolicella

In Valpolicella sono presenti differenti vitigni autoctoni, alcuni di questi forniscono le uve che danno vita ai vini più conosciuti di questa zona, come l’Amarone della Valpolicella DOGC, il Valpolicella DOC, il Valpolicella Ripasso DOC e il Recioto della Valpolicella DOGC.

I vitigni più diffusi nel territorio della Valpolicella sono:

  • Corvina: le uve di questo vitigno costituiscono la spina dorsale del blend dei vini della Valpolicella; la Corvina conferisce struttura, aromi e morbidezza al vino.
  • Corvinone: le sue uve sono caratterizzate da sentori di marasca molti speziati; il Corvinone conferisce struttura e complessità aromatica al vino.
  • Rondinella: questo vitigno e le sue uve sono molto resistenti alle intemperie e alle malattie della vite; la Rondinella conferisce sapidità e colore al vino.
  • Molinara: questa è una varietà autoctona di vitigno ed è complementare nel blend dei vini della Valpolicella; la Molinara conferisce sapidità e freschezza al vino.

Nel territorio della Valpolicella sono presenti anche altri vitigni, spesso sono vecchi filari che sono stati mantenuti per tradizione nel corso dei decenni:

  • Croatina: conferisce sentori di frutti rossi al vino.
  • Oseleta: caratterizzato da grappoli di ridotte dimensioni e compatti; l’Oseleta è adatto all’essicazione e conferisce colore e struttura al vino.
  • Dindarella (o Pelara): si presta molto bene all’appassimento.
  • Spigamonti: conferisce corpo e colore al vino.

I vini della Valpolicella

I vini del Consorzio della Valpolicella sono strettamente legati a tre vitigni autoctoni della zona, in particolare Corvina, Corvinone e Rondinella, che sono sempre presenti nel blend dei suoi vini DOC e DOGC.

Ma anche altri vitigni autoctoni, che hanno produzioni limitate, possono far parte del blend di tutte le tipologie di vino previste nel disciplinare del Consorzio della Valpolicella. Ognuno di questi vitigni conferisce una impronta inconfondibile e inimitabile al vino.

I vini previsti nel disciplinare del Consorzio della Valpolicella sono:

  • Valpolicella DOC
  • Valpolicella Ripasso DOC
  • Amarone della Valpolicella DOGC
  • Recioto della Valpolicella DOGC

Il Valpolicella DOC e il Valpolicella Superiore DOC

Valpolicella DOC è un vino dal colore rosso rubino, è giovane, delicato e dal sapore fresco e dal profumo vinoso, fruttato con sentori di ciliega.

Il Valpolicella DOC viene prodotto da uve fresche di Corvina e/o Corvinone e Rondinella, vitigni che non possono mai mancare come previsto dal disciplinare. Alcune cantine aggiungono anche le uve di altri vitigni autoctoni della Valpolicella come Rondinella, Oseleta, Negrara, ma sempre in minima parte.

Dopo il processo di vinificazione il Valpolicella DOC viene affinato per un breve periodo.

Il Valpolicella DOC va servito a temperatura ambiente e può essere abbinato alle carni bianche, ai formaggi freschi e ad antipasti e primi piatti leggeri.

Il Valpolicella Superiore DOC ha caratteristiche qualitative superiori rispetto al Valpolicella DOC Classico e per produrlo vengono selezionate le uve dei vitigni migliori.

Corvina e/o Corvinone e Rondinella sono i vitigni che non possono mancare, ma, anche in questo caso i viticoltori sono liberi di aggiungere in minima parte anche altri vitigni purchè siano autoctoni della Valpolicella. Solitamente viene prodotto con uve fresche, ma talvolta vi è un leggero appassimento che conferisce al vino una maggiore struttura.

Valpolicella Superiore DOC deve superare un processo di invecchiamento di almeno 12 mesi prima di essere immesso sul mercato; questo vino ha un tipico color granato dovuto proprio al maggior periodo di invecchiamento.

Il Valpolicella Superiore DOC va servito a temperatura ambiente e si abbina bene con i secondi piatti, in particolare con le carni rosse e i formaggi di media stagionatura.

Valpolicella Ripasso DOC

Il Valpolicella Ripasso DOC deve il suo nome al procedimento che viene seguito per produrlo. Questo vino viene ottenuto dalla rifermentazione del Valpolicella DOC sulle vinacce residue dell’Amarone e del Recioto; questa operazione viene chiamata proprio “ripasso”.

Il processo di Ripasso conferisce a questo vino, che al palato ha un sentore di bacche rosse e vaniglia, una maggior gradazione alcolica, più corpo e rotondità e un colore rosso rubino scuro con riflessi granati.

Valpolicella Ripasso DOC, dopo una maturazione in botte di 18 mesi seguita da 6 mesi in bottiglia, ha un’ottima longevità e, se conservato a temperatura ambiente, può arrivare a 10 anni.

Il Valpolicella Ripasso DOC è un vino di grande livello che si abbina a primi piatti invernali, secondi piatti di carne, alle grigliate, ai salumi e ai formaggi di media stagionatura.

L’Amarone della Valpolicella DOGC

Amarone della Valpolicella DOGC è indubbiamente il vino più prestigioso della Valpolicella e la sua eccellenza viene riconosciuta in tutto il mondo.

L’Amarone è un vino corposo, elegante con una forte personalità; il colore è rosso intenso, che assume sfumature granato con l’invecchiamento, mentre al palato predominano gli aromi di frutta rossa e frutta appassita, è un vino fruttato che, in base al periodo di invecchiamento e al tipo di legno e di botti può diventare più o meno speziato.

L’Amarone della Valpolicella DOGC è un blend di almeno di tre uve: Corvina e/o Corvinone e Rondinella che devono sempre essere presenti come previsto nel disciplinare di produzione. A queste possono essere aggiunte altre uve provenienti da vitigni autoctoni come Molinara, Negrara, Forsellina, Pelara (o Dindarella) Oseleta e Rossignola oppure di vitigni più internazionali come Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot, Syrah la cui coltivazione è stata introdotta in Valpolicella nel XIX secolo.

Amarone della Valpolicella DOGC viene ottenuto da uve che vengono fatte appassire per un periodo tra i 100 e i 120 giorni, durante questi mesi le sostanze preziose degli acini d’uva, come lo zucchero, si concentrano.

L’uva appassita viene vinificata in inverno, nei mesi di gennaio e febbraio, una lenta fermentazione consente di ottenere un vino secco e con una elevata gradazione alcolica. Mmentre un lungo invecchiamento in legno rende unica la personalità dell’Amarone che è in grado di conservarsi e di evolvere anche per diversi decenni.

L’Amarone della Valpolicella DOGC si abbina a secondi piatti di carne, selvaggina, stracotti e stufati e a formaggi stagionati; è un vino che può essere degustato anche da solo come vino da meditazione.

Recioto della Valpolicella DOGC

Il Recioto della Valpolicella DOGC non solo è il vino più antico della denominazione ma può essere considerato come se fosse l’antenato dell’Amarone della Valpolicella. Quest’ultimo infatti è nato successivamente al Recioto della Valpolicella dalle stesse uve e con un processo di produzione molto simile, si dice che l’Amarone sia nato proprio da un errore di produzione del Recioto.

Il Recioto della Valpolicella DOGC è l’unico vino dolce che viene prodotto in Valpolicella.

Come l’Amarone della Valpolicella DOGC anche il Recioto della Valpolicella DOGC viene prodotto con uve che sono state fatte appassire in fruttaio per un periodo che va da 100 a 120 giorni. I vitigni sono gli stessi dell’Amarone, quindi troviamo Corvina e/o Corvinone e Rondinella a cui si possono aggiungere in minima parte anche altre uve a bacca rossa sempre coltivate in Valpolicella.

Il Recioto della Valpolicella DOGC è quindi un passito dolce delicato, vellutato, morbido e delicato, al palato si percepiscono gli aromi di ciliegie e di frutta passita; il colore è rosso rubino intenso.

Non è un vino adatto all’invecchiamento ed è consigliabile conservarlo al buio a una temperatura inferiore i 20°.

Il Recioto della Valpolicella DOGC si abbina molto bene con i dessert, in particolare con le frolle, ma anche con i cioccolati, i formaggi e il pane tostato.

i vini della Valpolicella

Il territorio della Valpolicella

La Valpolicella è costituita da alcune valli che dipartono a ventaglio da Verona e che si sviluppano in direzione nord-sud. Il paesaggio è costituito prevalentemente da morbide colline ed è dominato dai vigneti, anche se vi si trovano anche alcuni olivi e ciliegi.

La zona di produzione della Valpolicella ha una estensione di 30.000 ettari ed è costituita dalla intera fascia pedemontana della provincia di Verona. Quest’area confina a ovest con il Lago di Garda e a nord con i Monti Lessini che la proteggono dal freddo e fanno sì che il clima sia mite.

Il territorio della Valpolicella è molto vario e comprende 19 comuni: 5 comuni costituiscono la Zona Classica e i restanti 14 comuni costituiscono la Zona DOC; mentre dal punto di vista morfologico la Valpolicella può essere suddivisa in tre macroaree:

  • la zona montuosa, dove si trovano i Monti Lessini;
  • la zona collinare, dove si trovano la maggior parte dei vigneti;
  • la zona a fondovalle.

Secondo il disciplinare di produzione del Consorzio della Valpolicella è suddivisa in tre zone ben distinte:

  • La Zona Classica costituita da cinque aree geografiche che corrispondono ai territori di cinque comuni: Sant’Ambrogio di Valpolicella, San Pietro in Cariano, Fumane, Marano di Valpolicella e Negrar di Valpolicella.

La Zona Classica è più soleggiata rispetto alle altre aree e questo fa si che i vitigni producono uva di qualità superiore. Solo i vini che vengono prodotti nella Zona Classica possono apporre sulle etichette la dicitura “Classico”.

  • La Zona Valpantena che comprende l’omonima valle.
  • La Zona DOC con i comprensori del comune di Verona e le valli di Illasi, Tramigna e Mezzane.

La lunga storia della Valpolicella e dei suoi vitigni

Da sempre la Valpolicella è considerata un territorio fertile, grazie alla presenza di diversi corsi d’acqua che hanno agevolato l’agricoltura e, con essa, hanno favorito gli insediamenti, anche in epoche remote.

In Valpolicella sono stati rinvenuti segni della presenza umana che risalgono al Paleolitico, mentre in epoca romana erano già noti i suoi vitigni e il suo vino.

Molte ville ed edifici raccontano la lunga storia della Valpolicella, dal medioevo al rinascimento fino ad arrivare al XX secolo, quando parte degli abitanti della valle sono migrati altrove, mentre chi è rimasto ha portato avanti la tradizione di coltivare le vigne e di produrre il vino.

Nonostante i metodi di coltivazione siano diventati sempre più moderni, in Valpolicella la tradizione è sempre stata considerata molto importante e parte dell’identità e delle radici di chi abita in questi luoghi, quindi molti aspetti della coltivazione tradizionale non sono stati abbandonati ma anzi sono stati valorizzati.

Qual è l’origine del nome Valpolicella?

L’origine del nome Valpolicella è controversa, in proposito sono state elaborate diverse teorie in merito.

Il primo documento in cui si ritrova il nome Val Polesela è un decreto del 1117 dell’Imperatore Federico Barbarossa, ma non vi è traccia della sua etimologia; alcuni ritengono che Val Polesela abbia avuto origine da Valle di Pol, un centro abitato che oggi corrisponde a Santa Lucia di Pescantina.

Un’altra delle teorie più accreditate attribuisce l’origine del nome Valpolicella all’espressione latina Val Poli Cellae che significa Valle dalle molte cantinee ma non esiste una controprova in quando non esistono testimonianze antecedenti al XII secolo.

Alcuni umanisti hanno fatto risalire l’etimologia di Valpolicella alla lingua greca e alla parola polyzelos, che significa terra che da molti frutti o terra molto invidiata, oppure all’unione di poly e selas che significa splendida. Ma anche queste interpretazioni sono prive di fondamento come tutti i successivi tentativi.

Oltre a visitare i cinque paesi che costituiscono la Zona Classica della Valpolicella abbiamo anche avuto l’opportunità di visitare tre cantine della Zona Classica, di scoprire la loro filosofia di produzione e, soprattutto, di degustare i loro pregiati vini.

Le cantine della Valpolicella che abbiamo visitato sono:

i vini della Valpolicella

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