Ci troviamo a Bukhara, una delle antiche città uzbeke che si trovavano lungo la antica Via della Seta; questa antica via commerciale evoca carovane in cammino nel deserto, caravanserragli, mercanti italiani, indiani, arabi, cinesi e ovviamente uzbeki; storia e leggenda si uniscono nei racconti che affascinano inevitabilmente ogni viaggiatore.

La città di Bukhara è una delle città più sacre dell’Asia Centrale e, fra tutte le città uzbeke, è quella che ha mantenuto maggiormente il suo aspetto originario, di prima cioè che il Turkestan finisse sotto il dominio sovietico.

Abbiamo trascorso qui a Bukhara 3 notti e ci è piaciuta molto l’atmosfera della città vecchia, inoltre il nostro hotel, il Volida Hotel, era un piccolo gioiellino uzbeko dove ci hanno trattato come se fossimo parte della loro famiglia.

Siamo arrivati nel pomeriggio da Khiva, abbiamo percorso una strada, forse l’unica, che collega le due città e che attraversa il deserto; il paesaggio era molto bello, ma siamo un po’ stanchi quindi la sera siamo andati a cena in un ristorante vicino al nostro hotel e poi ci siamo rilassati.

Il giorno successivo lo abbiamo dedicato alla esplorazione della città vecchia, abbiamo visto buona parte dei monumenti, ma ci siamo tenuti qualcosa per l’indomani.

La Moschea di Bolo-Hauz

Questo era il luogo di culto degli emiri ed è una moschea ancora in funzione.

La moschea ha 20 meravigliose colonne lignee, sottili e alte 12 metri, che sorreggono il porticato antistante alla moschea, il soffitto è finemente decorato; è davvero un capolavoro.

Se si cerca un effetto particolare: la moschea si specchia nel bacino artificiale che si trova poco lontano; da questa prospettiva si capisce il motivo per cui molti la chiamano “la moschea dalle 40 colonne”.

La Moschea di Bolo-Hauz è stata costruita nel 1712 ed è l’unico edificio storico da questo lato del Registan che è sopravvissuto alla distruzione operata dai sovietici.

La Torre di Bukhara

Poco lontano dalla Moschea di Bolo-Hauz e della fortezza di Ark si trova questa torre che, un tempo era una torre idrica costruita dai sovietici; ora invece alla sua sommità si trova un punto panoramico per poter ammirare tutta la città dall’alto.

Ark, la Fortezza di Bukhara

Questa fu per la residenza dei governanti di Bukhara per secoli, durante quel periodo venne progressivamente ampliata o ricostruita dopo alcuni danneggiamenti.

Abbiamo visitato la Fortezza di Ark prendendoci tutto il tempo necessario, buona parte degli edifici sono in rovina, ma è comunque possibile visitare la moschea, alcune mostre e si possono comprare oggetti di artigianato dalle varie bancarelle che si trovano qui.

Leggi l’articolo dedicato a Ark, la Fortezza di Bukhara.

Poi Kalyon

Dopo la visita di Ark abbiamo costeggiato le sue imponenti mura e siamo arrivati alla piazza Poi Kalyon; un’altra tappa imperdibile di questa meravigliosa città.

Su questa piazza si affacciano la Madrasa Mir-i Arab, che è ancora in funzione, la imponente Moschea Kalyon, che può accogliere al suo interno 10.000 fedeli, e il meraviglioso Minareto Kalyon o Kalyon Minar, con i suoi 45 metri di altezza e le sue stupende decorazioni realizzati in mattoni.

Meglio prendersi il tempo necessario per visitare la moschea e per ammirare le facciate della moschea e della madrasa, oltre allo stupefacente minareto; questi monumenti sono molto belli anche la sera quando sono illuminati, soprattutto il minareto, che sembra quasi etereo.

Leggi l’articolo dedicato a Poi Kalyon, la Madrasa Mir-i Arab, Moschea Kalyon e il Minareto Kalyon.

bukhara

Dopo la visita di Poi Kalyon abbiamo pranzato nel ristorante che si trova proprio sulla piazza, in posizione elevata rispetto al livello del terreno; la vista da qui è stupenda e il cibo non è niente male.

I mercati o bazar coperti

Dopo pranzo abbiamo proseguito la nostra visita e ci siamo recati presso i mercati o bazar coperti.

Un tempo a Bukhara si trovavano decine di mercati, o bazar, coperti da cupole in mattoni, progettate per mantenere una temperatura fresca anche durante le torride estati dell’Asia Centrale; costituivano un dedalo intricato di vicoli commerciali, un labirinto dove non era semplice orientarsi

Oggi sono sopravvissuti solamente 3 di questi mercati coperti, che sono stati completamente restaurati dai russi: Taki Sarrafon o Bazar dei Cambiavalute, Taki Telpak Furushon o Bazar dei Cappellai e Taki Zargaron o Bazar dei Gioiellieri.

Ora in queste strutture si trovano diversi artigiani e venditori, qui si possono trovare dipinti tradizionali, tessuti, oggetti in legno dipinti, forbici dalle forme più strane, ceramiche coloratissime, cappelli di pelo per i rigidi inverni e tanto altro ancora; è la zona perfetta per fare shopping di souvenir e noi ovviamente non ci siamo risparmiati.

bukhara mercati

Il Complesso Lyabi Hauz

Non molto lontano si trova il Complesso Lyabi Hauz che si sviluppa intorno a un grande bacino idrico artificiale.

Su un lato si trova la Khanakha di Nadir Divan Beghi che un tempo era un edificio religioso, mentre oggi ospita alcuni artigiani che vendono le proprie opere

Dalla parte opposta si trova la Madrasa di Nadir Divan Beghi la cui facciata decorata è meravigliosa e unica; ora non è più una scuola e al suo interno si trova un ristorante e uno spazio in cui vengono realizzati spettacoli.

Infine qui si trova anche la Madrasa di Kulkedash, uno degli edifici più finemente decorati di Bukhara.

Intorno al bacino di Lyabi Hauz si trovano alcuni bar e un ristorante, che sono aperti anche la sera; ci sediamo all’ombra dei grandi e secolari alberi di gelso e beviamo qualcosa di fresco e ci riposiamo un po’; oggi abbiamo fatto parecchia strada a piedi.

Leggi l’articolo dedicato al Complesso Lyabi-Hauz

Da qui poi torniamo in hotel; siamo soddisfatti come prima giornata a Bukhara e la sera siamo usciti per andare a cena.

Il giorno seguente prendiamo la macchina e andiamo a visitare due destinazioni fuori Bukhara: il Mausoleo di Bakhauddin Nasqhbandi e il palazzo di Sitorai Makhi Khosa. 

Il Mausoleo di Bakhauddin Nasqhbandi

Il Mausoleo di Bakhauddin Nasqhbandi si trova nel villaggio di Kasri, a pochi chilometri di strada da Bukhara.

Questo è considerato il luogo più sacro di tutta Bukhara perché questo è il luogo di nascita e dove si trova la tomba di Bakhauddin Nasqhbandi, il fondatore di un importante ordine Sufi dell’Asia Centrale; costui viene venerato dai fedeli, che si recano qui in pellegrinaggio e per chiedere una grazia di pronta guarigione; può essere considerato come se fosse il santo patrono di Bukhara.

Il suo mausoleo fa parte di un vasto complesso che racchiude al suo interno templi, mosche e altre tombe

Il Palazzo di Sitorai Makhi Khosa

A circa 6 km dal centro di Bukhara si trova il Palazzo Estivo degli Emiri, il Sitorai Makhi Khosa.

Questo palazzo è stato costruito nel 1911per Alim Kham, l’ultimo emiro di Bukhara, prima dell’arrivo dei Sovietici; qui, nel cortile interno, si tenne, nel 1920, il primo Congresso del Soviet di Bukhara.

Il palazzo è costituito da 3 edifici principali, che incorporano elementi architettonici locali e russi; è possibile visitare le stanze dell’emiro dove sono custoditi mobili e suppellettili dell’epoca.

Il giardino è molto grande, probabilmente un tempo era ben curato, oggi invece è un po’ incolto e selvaggio.

E’ stato interessante visitare questo luogo che è un po’ fuori dai percorsi turistici; qui si trovano alcuni artigiani che vendono diversi oggetti, a dimostrazione del fatto che qui ci sono meno turisti, i prezzi sono molto più bassi rispetto alla città vecchia di Bukhara.

Facciamo ritorno in città e la nostra auto ci lascia non lontano dal nostro hotel, da qui dobbiamo procedere a piedi perché i vicoli sono troppo stretti; siamo diretti al Chor Minor.

Il Chor Minor

Il Chor Minor è un bellissimo edificio, unico nel suo genere e, anche se non è imponente, è davvero meraviglioso; non è semplice da trovare poiché è nascosto in un dedalo di viette che, a prima vista, sembrano tutte uguali.

“Chor Minor” significa “quattro minareti” e questo nome può trarre in inganno perché questo edificio non è e non è mai stato una moschea, ma era una libreria, e le quattro torri che si trovano ai quattro lati non sono minareti.

Il Chor Minor è stato soprannominato “sedia rovesciata” e in effetti lo può sembrare.

Questo bellissimo edificio è stato costruito nel 1807 da Khalif Niyazlul, un mercante turkmeno, costui si recava spesso a Hyderabad, in India, e si dice che abbia preso spunto dalla Moschea Char Minar che si trova qui per il design dell’edificio.

Si dice che le 4 torri rappresentassero le sue quattro figlie, altri dicono invece che simboleggiano le 4 dinastie che hanno regnato a Bukhara nel corso dei secoli.

E’ possibile salire sul tetto dell’edificio, anche se non è alto a sufficienza per vedere tutta la città, è comunque interessante la vista sul quartiere circostante; le case sono tradizionali e da l’idea di come fosse un tempo tutta la città di Bukhara.

Una volta terminata la visita di Chor Minor andiamo a pranzo dove siamo andati a cena la prima sera, ci era piaciuto così tanto e ha una così bella terrazza, inoltre è proprio qui vicino.

Pranziamo e ci riposiamo un po’ ma poi ripartiamo, abbiamo ancora un po’ di cose da vedere oggi.

bukhara chorminor

La Moschea di Maghak-i Attari  o Magokiattari

Come prima cosa visitiamo la Moschea di Maghak-i Attari o Magokiattari che si trova in prossimità dei mercati coperti di Taki Saffaron e Taki Telpal Furushon.

In passato questo edificio è stato sia un tempio zoroastriano sia un tempio buddista, successivamente, con l’avvento dell’Islam, venne trasformato in una moschea e, nel XVI secolo, fu una sinagoga; oggi è diventato un museo

In prossimità di questo edificio si possono vedere le fondamenta di alcuni edifici, qui, in passato, si trovava un grande caravanserraglio.

Da qui proseguiamo il nostro giro, attraversiamo i mercati coperti e arriviamo dove si trovano due madrase che spesso vengono tralasciate ma che invece hanno due facciate molto belle: la Madrasa di Ulug Beg e la Madrasa di Abd al-Aziz Khan.

La Madrasa di Ulug Beg

La Madrasa di Ulug Beg è stata costruita nel 1417 ed è la madrasa più antica dell’Asia Centrale, in seguito venne utilizzata come modello per realizzare altre madrase; venne fatta costruire da Ulug Beg così come la Madrasa di Ulug Bek che si trova a Samarcanda nel Registane a Gijduvan.

La Madrasa di Abd al-Aziz Khan

La Madrasa di Abd al-Aziz Khan venne costruita nel 1657 sul modello della Madrasa di Mir-i Arab, è suntuosamente decorata; ora al suo interno si trovano alcuni negozi di artigianato e souvenir.

Il sole è ancora alto e noi ci sediamo in un bar lungo la via principale, beviamo qualcosa di fresco e ci rilassiamo un po’.

Bukhara ci è piaciuta molto, le sue madrase, le sue moschee, la sua fortezza, i suoi bazar coperti, ci ha proprio affascinato; commentiamo tra di noi tutto quello che abbiamo visto e siamo davvero felici di essere venuti qui.

BUKHARA

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