L’indonesia, il cui padiglione è il primo che si incontra sul decumano entrando da Roserio, porta a Milano le soluzioni che sta apportando per soddisfare i bisogni alimentari di una popolazione che conta oltre 250 milioni di persone, posizionando così il paese al quarto posto come più popoloso del mondo.

L’Indonesia si sta focalizzando sull’aumento della produzione di riso per raggiungere l’autosufficienza e ovviamente sulla pesca dato che il territorio, un arcipelago di 5000 isole, ne favorisce lo sviluppo.

Dal punto di vista architettonico il padiglione indonesiano si presenta come una casa tipica dove si svolgono attività agricole e legate alla pesca, la struttura è di legno di varie palme, bambù e pietre e si viene accolti col sorriso dallo staff in abiti tradizionali.

Nel giardino del padiglione si trova una statua di un rinoceronte di Giava, una specie a forte rischio di estinzione, a rappresentare la grande diversità biologica del territorio, a fine esposizione verrà regalata al Museo del Vaticano.

Il popolo indonesiano è suddiviso in varie etnie che si caratterizzano per una diversità culturale e per differenti abitudini culinarie, ed è proprio attraverso il cibo che il ristorante locale vuole far conoscere la ricchezza delle specialità culinarie.

Piatti tipici come il Nasi Goreng, il Pecel, il Beef Randeng e il Chicken Satay (trova la ricetta qui), sono molto apprezzati e gustosi e, come molti altri piatti nazionali, sono accomunati dall’uso di spezie e riso.

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