La capitale della Svezia è una città molto curata, pulitissima e facile da girare, è la sede della premiazione dei Premi Nobel ed è pervasa dal fascino delle antiche leggende vichinghe.

Tra le attrazioni di Stoccolma un posto di rilievo è occupato dal Museo Vasa, o Wasa, che custodisce un prezioso tesoro artistico, si tratta di una imponente nave da guerra voluta da Re Gustav II Adolf e che doveva essere il fiore all’occhiello della flotta militare svedese.

La costruzione della nave iniziò nel 1626 e durò tre anni durante i quali il Re Gustavo ordinò diverse modifiche sia estetiche con l’aggiunta di numerose statue lignee sia strutturali come ad esempio la richiesta di aggiungere un ponte per ospitare altri cannoni ed aumentare così la potenza di fuoco della nave e una maggiore lunghezza della nave.

Il risultato doveva essere una nave dalla incredibile potenza di fuoco che avrebbe rappresentato il simbolo della potenza militare svedese, i effetti i numeri della nave erano incredibili: una altezza di 52 metri dalla cima dell’albero maestro fino alla chiglia, una lunghezza di 69 metri ed un peso di ben 1200 tonnellate, era inoltre dotata di tre alberi concepiti per essere equipaggiati da 10 vele.

L’ammiraglia della flotta militare svedese era armata con 64 cannoni dotandola così di una potenza di fuoco devastante, doppia rispetto alle altre navi nord europee e quadrupla rispetto alle navi già in dotazione alla marina svedese.

Ma il destino di questa nave fu molto distante da quello che Re Gustavo aveva prospettato, la nave infatti affondò a poche centinaia di metri dal molo da cui salpò.

Il 10 agosto del 1628 fu inaugurata la Vasa, fu una cerimonia in grande stile, erano presenti 10.000 persone oltre al re e a numerosi ufficiali della marina, la nave fu addobbata con sculture lignee, stendardi e molti altri addobbi che dovevano contribuire a rendere ancora più spettacolare la nave da guerra.

Fu deciso di salpare lascando aperti i portelli dei cannoni, un errore che si rivelò fatale ma non fu l’unico, esaminiamo i vari errori commessi.

Le modifiche volute dal re avevano compromesso la stabilità della nave, la maggiore altezza rendeva la nave poco stabile, l’instabilità del Vasa derivava dal fatto di essere troppo lunga rispetto alla sua larghezza e, soprattutto, aveva una linea di galleggiamento troppo alta.

Non potendo contraddire il re, i progettisti cercarono di stabilizzare la nave aggiungendo zavorra, il risultato fu quello di avvicinare i bocchettoni dei cannoni alla superficie dell’acqua.

A poche centinaia di metri dal porto la nave fu colpita da una folata di vento che inclinò pericolosamente la nave, il timoniere fu in grado di riportare la nave in assetto ma quando una seconda raffica di vento colpì la nave le conseguenze furono devastanti.

La nave iniziò ad imbarcare acqua dai portelli dei cannoni, questo evento, unitamente all’enorme peso della nave e dei cannoni, risultò fatale e la nave affondò causando la morte di 30 membri dell’equipaggio.

Fu un flop di dimensioni epiche, gli errori di progettazione e l’impossibilità di andare contro i voleri di un re inesperto causarono l’imbarazzante affondamento.

A distanza di oltre 300 anni la nave fu individuata e si decise di riportarla alla luce, la struttura in legno era in gran parte perfettamente intatta grazie alle caratteristiche delle acque del Baltico che nell’area che circonda Stoccolma presentano una temperatura bassa e scarsità di ossigeno nel fondale sabbioso.

I lavori di restauro iniziarono negli anni 60 e durarono quasi 30 anni durante i quali attorno alla nave venne costruito anche il museo che oggi la ospita.

Vasamuseet aprì quindi al pubblico nel giugno 1990 ed è oggi il museo più visitato della Scandinavia.

All’interno del museo è possibile ammirare da vicino questo splendido tesoro artistico, il Vasa è infatti l’unica nave del XVII secolo conservata al mondo con il 98 percento di parti originali, tra cui centinaia di sculture lignee.

La seicentesca nave è impressionante, il legno scuro reso lucido dai lavori di restauro la fa sembrare la Perla Nera del film Disney i Pirati dei Caraibi, tra l’altro sembra che fu proprio il Vasa a fungere da modello per la realizzazione della nave del famoso film.

Il museo è molto bene realizzato, sono presenti numerose postazioni che illustrano la vita a bordo delle navi del XVII secolo e interessanti aneddoti sulle armi utilizzate e le tecniche di costruzione.

È possibile ammirare la nave da differenti altezze, i cinque piani del museo permettono infatti di ammirare la nave e le statue che ne rivestono gli esterni sempre con un perfetto punto di vista.

Il Vasa è splendido ma quello che lascia senza parole è il cassero ossia la parte rialzata a poppa delle navi antiche che aveva il doppio scopo di facilitare il combattimento e di permettere di tenere il comando della nave da una posizione elevata.

Sul cassero di poppa è presente la ruota del timone.

La soprastruttura, chiamata casseretto, sempre a poppa, conteneva gli alloggi del comandante e degli ufficiali, questa è la parte più riccamente decorata con statue e decorazioni scolpite.

E’ stata anche una delle sfide più impegnative del team di restauro, un puzzle enorme che ha richiesto quasi 9 anni di lavoro per essere risolto.

Da non perdere le schede illustrative ed i filmati sul recupero del veliero e dei successivi lavori di restauro.

Buona visita.

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