“Non di solo pane” è la frase che, scritta sui muri esterni del padiglione e in molte lingue diverse, accoglie i visitatori allo stand della Santa Sede, a significare che oltre al nutrimento materiale occorre nutrite anche l’anima.

Il padiglione esternamente si presenta quasi completamente bianco se non per una parete gialla, i colori appunto del vaticano, entrando l’occhio del visitatore cade immediatamente sulla tela originale dell’Ultima Cena del Tintoretto, portata al Padiglione per Expo Milano 2015 dalla Chiesa di San Trovaso a Venezia.

Quest’opera sarà esposta per i primi tre mesi di Expo, dopo di che verrà sostituita con un arazzo di Pieter Paul Rubens, raffigurante l’istituzione dell’Eucarestia.

Quello che il Vaticano vuole comunicare è che Dio ha imbandito la tavola per tutti e che la Chiesa ha cercato la soluzione al tema dell’Expo su come alimentare la terra già da duemila anni.

L’interno del padiglione, oltre all’opera d’arte del Tintoretto, ha una parete con una mostra fotografica sul cibo e la povertà, sulla parete opposta vengono proiettati tre video girati in Burkina Faso, Ecuador e ad Erbil, ma il vero dominatore della scena è un tavolo multimediale lungo 11 metri con 18 differenti postazioni che illustrano come nutrire l’anima, il visitatore avvicinandosi al tavolo attiva le immagini video che vengono proiettate sul tavolo.

All’uscita chi vorrà potrà fare una donazione.

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