Il Cluster delle Zone Aride presenta ad Expo 2015 le problematiche di quei paesi che affrontano quotidianamente i problemi legati all’aridità dei suoli che, contrariamente a quanto si pensi, non sono affatto povere di vita, infatti, anche se estremamente diversi in termini di suoli, fauna, flora, sono esempi di biodiversità animale e vegetale e sono luoghi in cui le popolazioni locali hanno sviluppato tecniche tradizionali di coltivazione e di raccolta dell’acqua piovana.

Le terre aride rappresentano più del 40% della superficie terrestre, coprono più di 100 paesi e sono alla base del sostentamento di oltre 2 miliardi di persone, nel cluster sono rappresentate da Eritrea, Gibuti, Mauritania, Mali, Palestina, Senegal, Somalia e Giordania.

Rendere disponibile l’acqua a tutti i popoli coinvolti è la sfida del futuro, un obiettivo necessario per garantire una produzione agricola sufficiente anche in queste regioni del mondo; ad Expo sono state presentate diverse soluzioni per un utilizzo e  gestione integrata delle risorse idriche, dalla raccolta delle acque piovane alla conservazione dell’acqua del terreno.

La struttura del cluster vuole rappresentare l’idea di spingersi all’interno di una tempesta di sabbia rappresentata da innumerevoli cilindri semitrasparenti che pendono dal soffitto al di sopra dello spazio comune; proprio in questo spazio si trova anche una fontana d’acqua a simboleggiare le oasi del deserto.

Nei singoli stand si possono gustare cibi tipici e acquistare souvenir.

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