Il piccolo borgo di Montefalco, in provincia di Perugia, viene spesso chiamato Ringhiera dell’Umbria; la motivazione di questo soprannome è facilmente immaginabile una volta che si giunge in questo bellissimo paesino medievale: Montefalco domina le vallate circostanti, le vigne del Sagrantino e gli uliveti dalla sommità di un colle scosceso.

Montefalco ha conservato intatta la propria cinta muraria medievale che, al suo interno, custodisce strette vie che si arrampicano e convergono nella Piazza del Comune.

Gli edifici medievali e rinascimentali, le molte chiese con la loro atmosfera mistica e i loro tesori artistici, le botteghe degli artigiani, i ristoranti e le enoteche, che servono ottimi piatti locali e un bicchiere dell’immancabile Sagrantino DOGC, fanno di Montefalco un borgo sospeso nel tempo.

Noi abbiamo visitato Montefalco in una assolata giornata autunnale, e secondo noi l’autunno è perfetto per recarsi in queste zone dell’Umbria. Le giornate sono spesso soleggiate, ci sono pochi visitatori, i ristoranti, le enoteche e i negozi di artigianato possono essere esplorate senza troppa ressa, le vigne del Sagrantino sfoggiano i loro meravigliosi colori del foliage e le cantine possono essere visitate con tutta la calma che meritano.

Montefalco è stato annoverato tra i Borghi più Belli d’Italia, grazie al suo patrimonio culturale, artistico e ambientale.

Improvvisamente vedi in alto da Foligno la scoscesa Montefalco che si staglia nettamente sull’azzurro del cielo…
È lontana, abbastanza in alto, ma so che lassù mi attende la poesia dello spazio e quella deliziosa di Benozzo Gozzoli…

Questo articolo non solo racconta la nostra visita al borgo di Montefalco, ma raccoglie una serie di consigli utili per vivere appieno questo territorio; vedremo nel dettaglio:

Il Borgo di Montefalco e la sua Storia

Montefalco si trova nella zona centro-orientale dell’Umbria, da diversi secoli arroccato sulla sommità di un colle che domina le valli del Clitunno, del Topino e del Tevere.

Già in epoca preromana, oltre 2000 anni fa, dove oggi si trova Montefalco esisteva un insediamento degli Umbri; con l’avvento dei Romani questi territori vennero annessi a Roma.

Gli antichi Romani amavano particolarmente la zona di Montefalco per la sua posizione elevata, che dominava la zona tra Spoleto e Perugia, e per l’aria salubre; sorsero ben presto molte ville patrizie, tra cui quella di Mario Curione a cui va attribuita la paternità dell’antico appellativo del borgo: Coccorone.

In seguito, questi luoghi passarono sotto il dominio dei Longobardi, che si stabilirono a Spoleto e a Nocera Umbra. Nel XIII secolo Federico II di Svevia visitò e soggiornò in questi luoghi; a lui si deve il nome attuale del borgo, Montefalco.

Si sa che Federico II era appassionato di caccia, e in particolare di falconeria: scelse questo nome sia per la posizione elevata del paese che domina le valli circostanti, sia per l’effettiva presenza dei falchi.

Purtroppo, nel corso dei secoli, la presenza dei rapaci si è sempre più ridotta; recentemente però è stato avviato un progetto di ripopolamento che ha avuto molto successo e nei cieli di Montefalco si possono osservare i gheppi.

Durante gli ultimi secoli del Medioevo Montefalco, coinvolta nelle lotte tra ducati e signorie presenti nel territorio, passò sotto l’autorità della Santa Sede; dominio cominciato nel 1446 che terminò solamente con l’Unità d’Italia, nel 1860.

Cosa fare a Montefalco e nei dintorni

Montefalco non solo ha conservato la struttura medievale del borgo, ma nel tempo ha preservato tutte le sue tradizioni.

L’artigianato, può essere scoperto nelle varie botteghe storiche del borgo, le ricette tipiche, che possono essere degustate nei vari ristoranti, osterie ed agriturismi, ma soprattutto la coltivazione e produzione dei suoi vini, primo fra tutti il Sagrantino DOGC, la cui conoscenza può essere approfondita nelle enoteche del borgo e visitando le numerose cantine del territorio.

Scoprire il Sagrantino DOGC e gli altri vini del territorio

Sono circa 90 le cantine nel territorio del Sagrantino DOGC, molte delle quali organizzano visite guidate e degustazioni. Oltre al Sagrantino di Montefalco DOGC, si possono quindi assaggiare anche il Rosso di Montefalco DOC, il Sagrantino Montefalco Passito DOGC e il Montefalco Grechetto DOC, il Trebbiano Spoletino DOC, talvolta anche l’olio.

Molte cantine producono vino da diverse generazioni ed è molto piacevole conoscere le persone che, tutti i giorni, vivono e lavorano in vigna e in cantina; sono tanti gli aneddoti e le curiosità che si possono scoprire, oltre ad approfondire la conoscenza di una delle nostre eccellenze italiane.

E’ sempre meglio telefonare o scrivere una mail per prendere appuntamento per la visita; soprattutto le cantine più piccole non sono sempre organizzate per ospitare le visite, ma saranno comunque tutti molto felici di ospitarvi!

Ovviamente ogni cantina ha uno shop dove acquistare i vini prodotti in loco (e l’olio).

Shopping nelle botteghe artigiane

Nel borgo di Montefalco, sia lungo le strade principali, sia nei vicoli secondari, è facile imbattersi in una delle botteghe artigiane che producono e vendono direttamente al pubblico i propri prodotti.

C’è chi produce ceramiche, chi vende prodotti realizzati con l’ulivo e i salumi locali. I prodotti tipici dell’artigianato di Montefalco sono i tessuti.

 I raffinati tessuti artistici di Montefalco sono molto conosciuti e la loro produzione, ancora oggi, rispetta una antica tradizione che risale al Medioevo.

Vengono utilizzate fibre naturali, come il lino e il cotone, mentre i motivi decorativi, ad esempio le geometrie di tradizione romanica, sono gli stessi del periodo che va dal XII al XVI secolo.

Dal XIX secolo, poi, si producono oggetti di uso domestico con la tecnica della lavorazione a telaio jacquard; in base alla lavorazione della trama e dell’ordito è possibile avere colori diversi sui due lati del tessuto, che rendono l’oggetto double-face.

Cosa mangiare: cucina e ricette tipiche

A Montefalco, un po’ come accade in diverse parti dell’Umbria, una cosa è certa: si mangia e si beve bene!

Noi abbiamo apprezzato in particolare i salumi locali, come il prosciutto di Norcia, la coppa, il capocollo e i salumi di cinghiale, accompagnati con la torta al testo, i formaggi, soprattutto quelli di pecora, e il tartufo nero.

Molto buoni anche i primi piatti, in particolare gli strangozzi, una pasta fresca che, oltre ad essere accompagnata al tartufo nero, può essere servita con altri ingredienti tipici del territorio; a noi sono piaciuti molto gli strangozzi alla Norcina.

I secondi piatti sono solitamente a base di carne, in particolare maiale, agnello e selvaggina, anche se non manca la chianina.

Anche i legumi sono molto presenti sulle tavole di Montefalco, in particolare le lenticchie di Castelluccio, i ceci e i fagioli.

 Si trova in tutta l’Umbria e affonda le sue radici nella tradizione contadina l’Impastoiata: è un piatto a base di polenta accompagnata da fagioli o dalla carne; noi abbiamo provato l’Impastoiata con la salsiccia.

Ovviamente sulle tavole di Montefalco non può mancare una bottiglia di Sagrantino di Montefalco DOGC che si accompagna perfettamente con i robusti piatti della tradizione culinaria umbra.

Cosa vedere a Montefalco

Il borgo di Montefalco è piccolo e si gira facilmente a piedi; ci sono alcune cose da non perdere assolutamente: in particolare, vi segnaliamo il Complesso Museale di San Francesco, il Palazzo Comunale e la Piazza del Comune, la Cinta Muraria e le Porte, la Chiesa di Sant’Agostino e il Mistero del Santo Pellegrino. Cliccate qui per tutte le informazioni necessarie!

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