Bologna, capoluogo dell’Emilia Romagna, è una delle città più belle d’Italia, caratterizzata da un’atmosfera rilassata, dai bei palazzi, dall’antica università e ovviamente dal buon cibo; trascorrere un weekend a Bologna è sempre un piacere.

Il centro storico della città è relativamente piccolo ed è facile girare a piedi, ogni angolo è una sorpresa e la città regala splendidi scorci su palazzi antichi e su uno dei suoi simboli: le torri.

Nei secoli passati Bologna contava oltre 100 torri disseminate per la città. Ogni famiglia nobile costruiva una torre per dimostrare la propria influenza e la propria ricchezza e più alta era la torre, maggiore era lo status della famiglia.

Di queste torri costruite intorno al XII secolo ne rimangono solo una ventina, e due di queste, le più alte, sono il simbolo della città.

Cosa vedere a Bologna

Le Torri

Due torri pendenti, Torre Garisenda e Torre degli Asinelli, sono indiscutibilmente i monumenti più famosi, simboli della città di Bologna.

La Torre degli Asinelli, visibile dall’intera città con i suoi 97 metri, è la torre medievale più alta d’Italia; è una torre pendente, con uno scostamento dalla base alla cima di ben 2 metri, ma abbastanza solida da essere accessibile ai turisti, che possono salire i 498 scalini che portano in cima e ammirare le bellezze della città da una prospettiva unica.

Il nome della torre è legato a una leggenda che racconta di un giovane, trasportatore di sabbia e ghiaia con i suoi asinelli, che la costruì per conquistare la ragazza di cui era innamorato.

La torre degli Asinelli nasconde uno dei segreti di Bologna, il primo che vi raccontiamo. Si racconta che in cima alla torre si trovi un vaso, rotto, che rappresenta la capacità della città di risolvere i conflitti, ma nessuno è mai riuscito a vederlo.

La Torre della Garisenda è la seconda torre più alta di Bologna (47 metri); in origine era molto più alta, ma nel corso del tempo si è inclinata per il cedimento del terreno ed è stato necessario abbassarla per evitare crolli. Nonostante questo, pende per oltre 3 metri.

Alma Mater Studiorum e Palazzo dell’Archiginnasio

Tuttora caratterizzata da un’effervescente vita universitaria, Bologna è famosa nel mondo anche per essere la sede dell’università più antica del mondo occidentale, l’Alma Mater Studorium.

Il Palazzo dell’Archiginnasio, uno dei palazzi più belli se non il più bello in assoluto della città, dal 1838 sede della Biblioteca Civica, fu costruito tra il 1562 e il 1563 per volere del cardinale Carlo Borromeo, con lo scopo di regalare all’Università di Bologna e all’insegnamento universitario un’unica e grandiosa sede.

Il palazzo, che racchiude al suo interno meravigliose sale e scaloni affrescati, è costituito da un lungo portico con 30 arcate decorate da centinaia di stemmi e due logge ai piani superiori.

Due aule magne sono da vedere: la Sala dello Stabat Mater, decorata con meravigliosi dipinti sui muri e circondata da librerie colme di volumi, e il Teatro Anatomico, una stanza interamente costruita in legno d’abete e utilizzata in origine per le lezioni di anatomia.

Piazza Maggiore

Il cuore di Bologna è rappresentato da Piazza Maggiore, una splendida piazza su cui si affacciano alcuni tra i più importanti palazzi storici, tra cui il Palazzo del Podestà, il Palazzo dei Banchi, Palazzo d’Accursio e la Basilica di San Petronio, che domina la piazza.

Basilica di San Petronio
Duomo di Bologna | Foto Romyspace

La Basilica di San Petronio è la chiesa gotica in mattoni più grande del mondo, e, nonostante sia ampiamente incompiuta, è un capolavoro architettonico medievale.

Piazza Maggiore è anche sede di un luogo affascinante: il Voltone del Podestà. Si tratta di un altro dei segreti di Bologna, una sorta di telefono senza fili che è reso possibile dall’effetto acustico della riflessione del suono creato dalla volta. Se ci si posiziona in un angolo rivolti al muro e si bisbiglia una frase, chi si trova all’angolo opposto udirà la voce distintamente.

La leggenda vuole che durante il periodo della peste, i malati grazie a questa particolarità acustica potessero confessarsi senza farsi vedere in volto e scongiurando il pericolo di contagiare i sacerdoti.

Piazza del Nettuno

Adiacente a Piazza Maggiore si trova la Piazza del Nettuno con la famosa fontana, anch’essa un simbolo della città di Bologna.

 La monumentale Fontana del Nettuno, opera dello scultore fiammingo Jean de Boulogne, detto Giambologna, nasconde, indovinate?, un segreto, questa volta un po’ piccante: un particolare effetto ottico regala una visione della statua del tutto inaspettata.
Se si osserva la statua da una determinata posizione, definita la prospettiva della vergogna, il dito di Nettuno si confonde con una erezione del gigante. Sembra che l’effetto non sia casuale ma voluto dall’artista.

Alla fontana è legata anche una scaramanzia degli studenti universitari che, prima di affrontare un esame, girano due volte in senso antiorario attorno alla fontana. Ciò pare derivare da un vezzo del Giambologna, che era solito riflettere sulla sua opera girandole attorno.

I portici

Altra caratteristica distintiva di Bologna sono i portici: la città ne è percorsa per circa 40 chilometri, si trovano in molte zone della città e ospitano numerosi negozi, ristoranti e locali.

Un aneddoto curioso riguarda il Portico di San Luca, che conduce dal centro di Bologna al Santuario Madonna di San Luca e che conta 666 arcate.

666 si sa essere un numero demoniaco e non è un caso che il portico conti proprio 666 arcate: la salita al Santuario vuole infatti essere un percorso verso la salvezza che allontani dal diavolo e dai peccati.

Anche il portico di Strada Maggiore 26 nasconde un segreto, quello delle Tre Frecce: pare che dei briganti, in procinto di uccidere un nobile del posto, siano stati distratti da una fanciulla affacciatasi nuda da una finestra. Le frecce scoccate dai malfattori ormai confusi, anziché colpire l’obiettivo, si conficcarono nel soffitto di legno: sicuramente una leggenda, ma le frecce sono ancora visibili.

Cosa mangiare a Bologna

Bologna viene definita la dotta, la rossa e la grassa: la dotta per essere la sede della prestigiosa Alma Mater Studiorum, ovvero dell’Università di Bologna, la rossa per il colore dei tetti delle sue case, la grassa per la sua favolosa cucina, con piatti tradizionali conosciuti in tutto il mondo.

A Bologna è impossibile mangiare male, la città è ricchissima di trattorie e osterie che offrono gustosi piatti della tradizione e anche i ristoranti più moderni offrono una selezione di piatti tradizionali imperdibili come le lasagne, le tagliatelle al ragù, la gramigna panna e salsiccia, i tortellini in brodo e le tigelle accompagnate dalla Mortadella Bologna IGP.

Bologna è la capitale gastronomica d’Italia ed è un vero piacere uscire a cena e gustare ottimi piatti preparati seguendo antiche ricette diventate delle pietre miliari per gli appassionati del buon cibo e per la storia della cucina.

Dove dormire a Bologna

Bologna offre numerose soluzioni per alloggiare ma bisogna stare attenti alla scelta della zona in base al mezzo con cui si raggiunge la città; il centro storico è molto bello ma se si arriva in auto le zone ztl, i parcheggi a pagamento e il traffico lo rendono una scelta poco pratica e costosa.

Noi abbiamo scelto di alloggiare in una zona defilata dal centro storico presso il B&B Arcoveggio che si trova in una posizione molto comoda in prossimità dell’omonima uscita della tangenziale, vicinissimo alla fiera e ben servito dai mezzi pubblici per raggiungere il centro storico.

BB Arcoveggio Camera Mondo
BB Arcoveggio | Foto Romyspace

Il B&B Arcoveggio ha camere ben arredate con letti ultra comodi, ogni camera è diversa dalle altre, alcune camere sono state arredate ispirandosi a una località come la camera Sydney o la camera Ko Samui. Noi eravamo nella camera Mondo, con un bel quadro in legno rappresentante la mappa del mondo.

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