La Skeleton Coast in Namibia, il suo nome incute paura e fa presagire morte e disgrazie; i cancelli di accesso al parco naturale sono costituiti da due enormi teschi, che fanno pensare più ai pirati dei Caraibi che ad un parco naturalistico dalla bellezza incredibile.

In effetti questo tratto di costa namibiana è stato lo scenario di numerosi naufragi, sia in passato ma anche in tempi più recenti, sono state molte le navi che si sono incagliate qui; inoltre l’ambiente è inospitale ed è davvero arduo sopravvivere in un luogo del genere.

La nebbia che si forma, dovuta al contrasto di temperature tra l’aria calda dell’entroterra e l’acqua fredda dell’oceano, crea un paesaggio affascinante e misterioso ma costituisce anche una delle cause dei naufragi, unitamente alle onde di grandi dimensioni e alle forti correnti che spingono i natanti verso la costa e li fanno incagliare nelle dune di sabbia sommerse.

Visitare la Skeleton Coast vuol dire percorrere numerosi chilometri in uno scenario fantastico, una strada liscia, creata dal sale e dalla sabbia compattata, corre tra le dune e le rare macchie di vegetazione che sopravvive grazie alla poca acqua delle sporadiche piogge o alle lagune salmastre.

Le acque di questo tratto di Oceano Atlantico sono tra le più pescose del mondo e sono numerosi sono i pescatori che affrontano l’umido mattutino.

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Allontanandosi dalla costa il parco della Skeleton Coast offre paesaggi incredibilmente belli, le dune bianche lasciano il posto a quelle da un colore dorato che a loro volta diventano sempre più scure mano a mano che ci si allontana dall’oceano per poi diventare colline e montagne dove l’azione dell’erosione non è stata ancora sufficiente a trasformarle in sabbia.

In questo ambiente, apparentemente incapace di poter accogliere qualsiasi forma di vita, trovano casa numerose specie animali.

Questi animali si sono adattati a sopravvivere in un ambiente ostile sfruttando al massimo quello che la natura offre, la nebbia ad esempio fornisce l’umidità e l’acqua che permette a molte specie di sopravvivere e soddisfare il loro fabbisogno d’acqua giornaliero.

Tra gli animali che vivono in questo parco troviamo gli orici, le antilopi saltanti, le giraffe ma anche numerosi predatori, primo fra tutti il leone, ma anche sciacalli e la iena bruna.

Avvistare un leone che cammina in spiaggia è una rarità ma questo spicchio di Namibia offre anche questa possibilità.

L’altra attività che si svolge in questo ambiente è la “caccia al relitto”, le navi che si incagliano qui vengono regolarmente rimosse per non inquinare la zona ma alcune vengono lasciate dove si trovavano al momento del naufragio.

Questi relitti vengono mangiati dagli agenti atmosferici e i loro scheletri creano bizzarre sculture sulla spiaggia o diventano isole artificiali dove gli uccelli marini trovano spazio per nidificare al sicuro dai predatori.

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