Uno dei posti più incantevoli dove siamo stati, probabilmente non è il posto più facile da raggiungere ma sicuramente la sua meraviglia vale il viaggio.

Noi siamo partiti da Sao Luis nello stato di Maranhao e siamo arrivati a Barreirinhas, che è il paesino più vicino al parco naturale e ha una buona offerta di posade, ristoranti e agenzie che organizzano escursioni in giornata nella zona.

Molti visitatori arrivano qui da Jericocoara che si trova sulla costa, località molto frequentata anche dagli italiani.

I mezzi principali per raggiungere Barreirinhas sono, sia da Sao Luis sia da Jericocoara, l’auto o l’autobus, ma la strada, circa 350km, non è il massimo, soprattutto da Sao Luis, alcuni turisti ci hanno raccontato che hanno rischiato la vita sia per la strada non in perfette condizioni sia per la guida un po’ troppo sportiva; in alternativa è possibile prendere un aereo, non ci sono però voli di linea e l’aeroporto di Barreirinhas ha una pista corta dove atterrano solo piccoli aerei.

A Sao Luis siamo andati in un hangar vicino all’aereoporto dove erano parcheggiati diversi piccoli aerei, soprattutto Cessna e Piper; ci è venuto incontro il pilota, si è presentato e ci ha invitato a seguirlo.

Siamo saliti a bordo di un Piper da 4 posti, eravamo solo noi, i due piloti e le nostre valigie; ci siamo diretti alla pista, quando è a terra sembra di essere a bordo di un auto non di un aereo.

Decollare con questi piccoli aerei è un’esperienza unica, sono in pratica delle auto con le ali e decollano senza troppa rincorsa, in compenso ballano parecchio poiché la minima corrente d’aria ha un impatto notevole su un velivolo così piccolo.

Una volta saliti sopra i 4000 metri si stabilizza un po’ e ci godiamo il panorama, una volta lasciata alle nostre spalle la città di Sao Luis sotto di noi vediamo solo foresta e un grande fiume che si fa largo tra gli alberi fitti serpeggiando.

All’improvviso, dopo quasi un’ora di volo, la foresta lascia spazio a una distesa immensa di sabbia bianchissima intervallata da piccole lagune, ma che spettacolo! Scattiamo un bel po di foto, siamo estasiati da questa vista.

Facciamo un giro panoramico sopra i Lencois e poi atterriamo, balliamo un po’ perché c’è un po’ di vento; appena appoggia le ruote sulla pista il pilota apre la porta, ci sembra una cosa stranissima, ma poi lo vedremo fare spesso ogni volta che ci capiterà di prendere uno di questi moscerini, il motivo però ci resta tuttora ignoto.

L’aeroporto di Barreirinhas in pratica è una casetta e una pista; una volta scesi dall’aereo abbiamo trovato un fuoristrada che ci aspettava, abbiamo preso le nostre valigie e siamo partiti.

La cittadina di Barreirinhas è non molto lontana, le strade, sia fuori che in città, sono tutte sterrate e al passaggio del fuoristrada, l’unico tipo di auto che si trova da queste parti, si sollevava una nuvola di polvere gigante e rossa.

Arriviamo in pousada (Pousada Buriti) e andiamo in piscina per rilassarci un po’ e fare un bagno.

Per pranzo siamo andati a fare un giro in paese per capire dove andare e ci siamo diretti verso il fiume, le strade sono sterrate e la terra è rossa, i marciapiedi sono molto alti forse per quando piove; scopriamo che nonostante sia una cittadina piccola Barreirinhas ha molti negozietti e ristoranti, ed è piacevole gironzolare senza una meta precisa.

Arriviamo al Rio Preguica, il lungofiume è carino, è in legno e vi si affacciano 3 o 4 ristorantini, dall’altra parte del fiume invece c’è la foresta; lo percorriamo tutto, saranno 500 metri, e scegliamo dove andare a pranzo: un ristorantino di pesce su una terrazza vista fiume; abbiamo mangiato benissimo e il personale era di una gentilezza disarmante.

Torniamo sul lungo fiume, dove finisce la parte in legno, poco più avanti scorgiamo una spiaggia fluviale con dune di sabbia di fiume, sembra un posto tranquillo, ma noi non abbiamo tempo adesso purtroppo dobbiamo tornare in Pousada dove  il nostro fuoristrada ci sta già aspettando; partiamo per le 14,30, attraversiamo la cittadina e ci rechiamo al fiume dove c’è una sorta di traghetto, in pratica è una zattera di legno spinta da un barchino a motore, ci stanno a fatica 2 macchine, i passeggeri e un paio di moto.

Il fiume non è molto ampio e ci mettiamo 10 minuti ad attraversarlo, una volta arrivati sulla sponda opposta siamo sbarcati. Le auto e le moto scendono nell’acqua bassa e si arrampicano su per la sponda sabbiosa del fiume mentre i pedoni scendono a piedi attraverso una sorta di pontile di legno.

Una volta risaliti a bordo del nostro fuoristrada siamo partiti, anche qui la strada è sterrata ed è di sabbia di fiume, il nostro driver guida a una velocità abbastanza sostenuta ed il risultato è che noi sobbalziamo in continuazione, è divertente ma probabilmente avremo la schiena a pezzi, ma non fa nulla.

Dopo una mezz’ora di sobbalzi siamo arrivati, scendiamo dal fuoristrada e ci troviamo di fronte alcune dune di sabbia bianca alte dai 20 ai 30 metri; ci arrampichiamo su una duna, non è semplicissimo perché la sabbia cede sotto i nostri passi e noi sprofondiamo anche fino a metà polpaccio.

Quando arriviamo in cima vediamo la vera meraviglia: a perdita d’occhio si vedono solo dune bianchissime intervallate da piccole lagune di acqua cristallina con un colore che va dall’azzurro intenso al verde smeraldo; siamo senza parole, un vero paradiso.

Le dune, che cambiano la loro posizione e aspetto grazie al vento, coprono una superficie di 270 km quadrati e fanno parte del il Parque National dos Lencois Maranhenses  che copre una superficie complessiva di 1.550 km quadrati ed ha al suo interno, oltre alle dune, foresta, mangrovie, fiumi, specchi d’acqua e spiagge sia di fiume che oceaniche; vedremo l’altra parte del parco l’indomani.

Proseguiamo scendendo e salendo per le dune fino a quando arriviamo a una laguna un po’ più ampia delle altre, per fortuna che abbiamo messo il costume da bagno perché con il sole alto nel cielo e nemmeno un filo di ombra una nuotata in questo specchio d’acqua è proprio quella pausa rinfrescante che ci vuole.

L’acqua è leggermente salata, è acqua piovana caduta da marzo a giugno per questo è così limpida e pura, il sole caldo la fa progressivamente evaporare e l’acqua che resta nella laguna diventa sempre più salata.

Quando usciamo dall’acqua in un attimo siamo asciutti, il sole è proprio forte.

Facciamo ancora un giro sulle dune, salendo e scendendo in continuazione, e poi troviamo un posto dove sederci e aspettare il tramonto, manca ancora un po’ di tempo ma ne approfittiamo per riposarci un po’.

Man mano il sole scende i colori del cielo diventano sempre più caldi e intensi e le dune si colorano sempre di più, passando dal bianco candido a un giallo pallido fino a un arancione intenso; qua e là sulle dune c’è qualche gruppetto di persone; stiamo tutti ad ammirare questo spettacolo mozzafiato.

Appena il sole si nasconde oltre l’orizzonte noi torniamo velocemente verso la nostra auto e ripartiamo, in poco tempo siamo al traghetto e davanti a noi c’è solo un auto per fortuna, se ci fossimo attardati alle dune qui al traghetto avremmo trovato più auto e ci avremmo messo tanto tempo per attraversare il fiume.

Una volta arrivati sull’altra sponda torniamo in pousada dove ci riposiamo un po’ e poi andiamo sul lungo fiume per cena e facciamo anche un giro per la cittadina.

E’ stata una giornata strepitosa e siamo felici, chissà cosa ci aspetta l’indomani.

Il giorno seguente partiamo subito dopo colazione, ma non prendiamo il fuoristrada come ieri, andiamo sul lungofiume e da qui ci imbarchiamo su una barca a motore stretta e lunga.

Partiamo in direzione della corrente del fiume e navighiamo per circa un’ora prima in mezzo alla foresta, poi man mano la vegetazione si dirada e lascia spazio alla sabbia dorata.

Ad un certo punto ci avviciniamo alla riva e scendiamo, qui c’è un negozietto che vende oggetti fatti di paglia e corda, qualche pianta dove vivono un gruppo di scimmiette curiose e un bar con il tetto in paglia; su uno dei pali che reggono il tetto c’è la pelle di un rettile, sarà stato lunga 6 metri quando era vivo; incuriositi chiediamo cosa fosse e ci dicono che è la pelle di un’anaconda è impressionante.

Appena al di là di questa costruzione c’è solo sabbia dorata e dune; sono i piccoli Lencois Maranhenses.

Dopo aver visto i grandi Lencois Maranhenses questi hanno un po’ meno fascino, però sono comunque belli; saliamo sulla prima duna e ammiriamo l’immensità delle dune davanti a noi; qui non c’è il fenomeno delle lagune di acqua e sembra più il deserto che uno si immagina.

Quando scendiamo dalle dune torniamo a prendere la barca e proseguiamo il nostro viaggio lungo il fiume.

Il paesaggio è bellissimo e la vita sembra scorrere tranquilla, come il fiume del resto; navighiamo per una ventina di minuti e poi arriviamo a un villaggio che si affaccia proprio sul fiume.

Scendiamo e come prima cosa seguiamo una strada sterrata che porta nell’interno e ci conduce a un faro bianco costruito dai portoghesi qualche secolo fa.

Saliamo fino in cima da dove si apre una vista a 360 gradi sulla foresta, il fiume e la vicina spiaggia oceanica, e in lontananza si intravedono i Lencois, che spettacolo, rimaniamo colpiti dal contrasto di colori e scattiamo un po’ di foto.

Quando scendiamo dal faro facciamo un giro per il paese, le case sono tutte di mattoni forati a vista e raramente sono dipinte, una cosa attira la nostra attenzione, molte sono dipinte con slogan politici a sostegno di un candidato a presidente o in parlamento, la cosa ci incuriosisce molto e chiediamo lumi; ci spiegano che in Brasile, soprattutto nelle aree più povere o rurali è in uso da parte dei politici di comprare i voti, una volta che una famiglia garantisce il proprio voto al politico, questo fa dipingere la casa con il proprio slogan a sugello dell’accordo e anche come monito ai competitor di non contattare quella famiglia per avere il proprio voto.

Torniamo verso il fiume e prendiamo nuovamente il nostro barchino, ma solo per 10 minuti e poi scendiamo di nuovo; siamo su un enorme banco di sabbia dorata che separa il fiume dall’oceano, qui non c’è nulla solo un ristorante costruito in paglia e mattoni forati; pranzeremo qui e mentre loro preparano una grigliata di pesce noi facciamo un giro.

Proviamo ad avventurarci verso l’oceano, ma è davvero lontano e il sole è accecante e caldissimo quindi desistiamo poco dopo e torniamo nel patio del ristorante.

Stiamo lì all’ombra sulle amache e chiacchieriamo con altri visitatori, è sempre piacevole condividere esperienze di viaggio con altri viaggiatori.

Dopo pranzo, e dopo un po’ di relax, ripartiamo con la nostra barca, risaliamo il fiume per tornare a Barreirinhas; ci mettiamo più di un’ora, il viaggio è piacevole anche se un po’ lungo.

Quando arriviamo al molo, scendiamo e facciamo un giro per Barreirinhas, andiamo a vedere i negozi per trovare qualcosa di originale da comprare e poi andiamo in hotel e ci rilassiamo un po’ in piscina.

Anche questa sera andiamo a cena sul lungofiume, alla fine è il centro della vita notturna di questa cittadina.

L’indomani mattina partiamo abbastanza presto sempre con un aereo da 4 passeggeri e facciamo ritorno a Sao Luis.

Questa esperienza a Barreirinhas e ai Lencois Maranhenses è stata meravigliosa, sono un posto unico e difficile da immaginare e descrivere; merita sicuramente il viaggio e a nostro parere non può mancare in un viaggio in Brasile.

Vedi le foto dei Lencois Maranhenses e di Barreirinhas

Info Utili per un viaggio ai Lencois Maranhenses in Brasile

Stato: Repubblica Federale del Brasile

Capitale: Brasilia

Lingua: Portoghese

Moneta: Real

Religione: Cattolica e Protestante

Compagnia aerea di bandiera: Tam

Quando andare ai Lencois Maranhenses in Brasile

Il periodo migliore per visitare i Lencois va da giugno a settembre perchè le lagune sono piene d’acqua; da ottobre a febbraio progressivamente l’acqua evapora e si rischia di trovarle secche.

Da evitare i mesi piovosi da marzo a fine maggio.

Consigli Utili per un viaggio ai Lencois Maranhenses in Brasile

Cosa mettere in valigia:

Creme solari ad alta protezione e occhiali da sole.

Indumenti leggeri e costume da bagno.

Macchina fotografica con un obiettivo base, 18-90, un teleobiettivo fino a 300 per gli animali e un filtro polarizzante per togliere i riflessi dalla superficie delle lagune e smorzare il bianco accecante della sabbia dei Lencois.

Consigli per la salute:

Portatevi i medicinali di prima necessità poiché non è semplice trovarli.

Prestate attenzione all’acqua, sempre meglio evitare di ingerire l’acqua del rubinetto.

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