Per chi ama il calcio il Maracanà, lo storico stadio di Rio de Janeiro in Brasile, è considerato uno dei luoghi leggendari, insieme alla Bomboneira di Buenos Aires, a San Siro di Milano, al Bernabeu di Madrid, a Wembley di Londra, al Camp Nou di Barcellona.

In realtà il nome originario del Maracanà è l’Estádio Jornalista Mário Filho e deve il suo nome al giornalista sportivo brasiliano Mário Leite Rodrigues Filho; mentre il nome “Maracanà” venne aggiunto in seguito ed è il nome del fiume che scorre in questa parte della città di Rio e, in lingua Tupi, identifica una specie di pappagallo.

E’ possibile partecipare alla visita dello stadio, il tour guidato dura circa 40 minuti e conduce i visitatori ad esplorare alcune aree chiuse solitamente al pubblico, come gli spogliatori, una stanza dove si trovano tutte le maglie di calcio delle squadre di Rio di Janeiro che militano nel Campeonato Brasileiro Serie A, la sala del riscaldamento e la sala stampa.

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Dopo di che, il momento più emozionante, si entra nello stadio a livello del campo, in prossimità delle panchine delle squadre; è davvero impressionante pensare a quanti campioni di calcio si sono seduti su queste panchine e a quanti hanno giocato su questo prato.

Nel museo dello stadio è intitolato a Garrincha e al suo interno si trovano oggetti appartenuti ad alcuni giocatori brasiliani che hanno fatto la storia del calcio tra cui Pelè, Garrincha e Zico; tra questi oggetti spicca il pallone con cui Pelè segnò il suo millesimo gol in carriera, nella partita del Vasco da Gama contro il Santos nel 1969, proprio al Maracanà.

Zico, soprannominato anche Galinho de Quintino, in occasione della riapertura delle visite, dopo l’ultima ristrutturazione dello stadio, ha donato al museo del Maracanà la sua collezione personale di oggetti.

Un’altra cosa imperdibile è assistere a una partita in questo tempio del calcio; noi abbiamo avuto la fortuna di essere a Rio de Janeiro nei giorni in cui si giocava Flamengo – Vasco da Gama, uno dei derby della città.

Abbiamo comprato i biglietti per il settore D, che corrisponde al settore arancio di San Siro; i posti sono numerati ma i biglietti no, quindi, una volta entrati, ci si può sedere dove si vuole.

Il pubblico brasiliano è famoso per la propria focosità e spesso, tra le tifoserie avversarie, scoppiano litigi e tafferugli; nonostante questo a noi sono sembrati pacifici e amichevoli, anche tra persone appartenenti a squadre rivali, abbiamo assistito solamente a qualche sfottò.

Il tifo della Torcida del Flamengo, che giocava in casa, si è fatto sentire per tutto il tempo, ma anche i tifosi del Vasco da Gama, nonostante fossero numericamente inferiori, non erano da meno.

La partita non è stata esaltante, speravamo in una goleada tipica delle squadre brasiliane, invece il punteggio finale è stato di 1 – 1; lo spettacolo più esaltante è stato sugli spalti.

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La partita è terminata però con una rissa tra giocatori che si è conclusa con quattro espulsi, anche questo è molto tipico delle squadre brasiliane J

La costruzione dello stadio Maracanà è iniziata nel 1948, in occasione dei Mondiali di Calcio del 1950, anno in cui è stato inaugurato; complessivamente copre un’area di 304.284 mq, e questo fa si che sia uno degli impianti sportivi più estesi al mondo.

Per trovare i fondi necessari alla costruzione, venne studiato uno stratagemma: nel 1948 venne deciso di vendere 20.000 posti, le cadeiras perpetuas; questi posti danno diritto ai loro proprietari di entrare gratis allo stadio per assistere a tutte le partite, incluse le partite della nazionale brasiliana, per 100 anni dalla inaugurazione del 16 giugno 1950, quindi fino al 16 giugno del 2050.

La capienza era di 165.000 spettatori, anche se, in alcune partite, il numero degli spettatori ha superato i 200.000; l’idea dell’architetto Paulo Pinheiro Guedes è stata quella di realizzare un impianto all’altezza delle attese del Brasile per il primo Mondiale di Calcio dopo la seconda guerra mondiale.

Tutta la nazione si aspettata la vittoria da parte del Brasile, ma il fato volle diversamente e i padroni di casa persero, proprio al Maracanà, in finale 2-1 contro l’Uruguay.

Nel 1964 lo stadio venne ristrutturato e la sua capienza venne ridotta a 92.000 posti a sedere.

Un’altra ristrutturazione avvenne negli anni 2000, ma lo stadio versava comunque in pessime condizioni, quando venne riaperto parzialmente nel 2006; questo portò la federazione brasiliana alla decisione di demolire lo stadio e venderne i mattoni al pubblico.

Pelé si oppose a questa decisione, ma non ottenne il risultato sperato, anche perché era necessario trovare un modo per raccogliere i fondi per la nuova costruzione.

Il 17 ottobre 2007 venne giocata l’ultima partita della nazionale brasiliana, dopo di che iniziò subito la procedura di vendita ai privati: la struttura a due livelli, dove si trovavano le gradinate, venne demolita per lasciare il posto alle nuove gradinate.

Sono stati istallati dei seggiolini gialli, blu e bianchi che, con il verde del campo, compongono i colori della bandiera brasiliana.

Anche il tetto originale in calcestruzzo è stato demolito ed è stato sostituito da una membrana di fibra di vetro e teflon.

Il nuovo Maracanà, dopo una ristrutturazione costata 404 milioni di dollari, ha riaperto il 28 aprile del 2013, mentre è stato inaugurato ufficialmente il 2 giugno 2013 con la partita amichevole Brasile – Inghilterra.

MARACANA

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